Queste frasi sono state scritte prima del 2020, ma è indubbio che l'
accellerazione provocata dalla Pandemia renda sempre più urgente il completo ripensamento di mind set e il concepimento di nuovi paradigmi.
Non è più sufficiente l'intervento delle tecnologia, ormai presente in ogni ambito delle nostre vite.
É necessario non solo utilizzare nuovi strumenti, ma dobbiamo immaginarci nuove modalità di lavoro, vita, sviluppo. Urgentemente.
L'immaginazione non è un gioco, l'immaginazione è un'attività molto complessa che costringe le persone a pensare a qualcosa che non esiste, a mettere in discussione parte delle loro vite a favore di qualcosa che non è presente, non è tangibile, non è stato ancora creato. Non c'è.
Diventa quindi fondamentale la conoscenza, i dati, la valutazione del contesto attuale, soprattutto in termini di innovazione, dinamiche socio-culturali, geopolitiche, trend climatici e tecnologici, per poter immaginarci il futuro.
C'è un filone, del design — inteso come "progettazione" — denominato
Speculative Design (o
Critical Design), attività che ha come obiettivo immaginarsi possibili futuri per poter agire più consapevolmente nel presente.
Lo speculative design non è un mero gioco di fantasia. Lo descrive in modo molto preciso la studiosa Debora Bottà, esperta di User Experience Design e fondatrice di
UXLab:
«La prima grande differenza con il design tradizionale è che lo speculative design non risolve problemi ma, utilizzando il design come un mezzo, cerca problemi da discutere. E come li cerca? Creando narrazioni di possibili realtà future che ci aiutino a interrogarci sulle implicazioni per il nostro presente. A differenza della pura fantascienza con cui questa pratica viene erroneamente confusa, nella finzione speculativa esiste un legame tra il presente e il futuro immaginario perché, per essere praticato correttamente, lo speculative design deve essere fondato su una profonda conoscenza delle tecnologie e dei trend esistenti oggi che si intendono esplorare. Quindi il design speculativo non è un esercizio di fantasia così come non è una previsione del futuro. I futuri impossibili o immaginari sono esclusi dal design speculativo che ha interesse, invece, a esplorare futuri probabili, plausibili, possibili e preferibili»Ma quali strumenti utilizzare per
allenarci all'immaginazione, per creare
narrazioni di futuri possibili che possano contribuire a creare un presente — ed immediato futuro — migliore?
Situation Lab è uno studio di Design e Progettazione, che ha ideato nel 2014 “
The Things from the Future”: un “gioco” per stimolare l'immaginazione all'interno di team di professionisti e gruppi aziendali.
Le cards sono distribuite sotto licenza Creative Commons BY NC SA.