Questo è quello che accade, ed i percorsi si intrecciano, si sovrappongono.
Quello che conta non è quanto l'azienda possa gridare (
Outbound marketing), o quanto l'azienda si sforzi di deliziarci con i propri contenuti (
Inbound marketing), ciò che determina il successo è la capacità dell'azienda di essere presente lungo l'intero
viaggio del cliente, la capacità
di soddisfare il bisogno di conoscenza, di assistenza e di
soluzione che il cliente manifesta.
Dovrà fare tutto questo con misurazione ed equilibro, senza gridare troppo e senza deliziarci troppo con i propri contenuti.
L'
Inboung Marketing sicuramente rifa all'idea di
Funnel, di imbuto. Ma questo fondamentalmente accade per qualsiasi processo di vendita: abbiamo inizialmente un potenziale cliente, poi un visitatore che si informa, successivamente un lead che può convertirsi in una vendita ed eventualmente trasformarsi in un ambassador promotore del nostro brand.
Risulta necessario che la struttura di un
funnel di vendita debba essere progettata ad hoc, ma ci piace pensare che non sia un semplice imbuto ma che sia un eco-sistema, all'interno del quale informazioni, input, prodotti, servizi e stati d'animo si possano contaminare vicendevolmente.
Dove
vision e
purpose aziendale possano essere amplificate grazie alla capacità creative del cliente nell'utilizzare il prodotto con modalità nuove trasformandolo in uno status symbol ad esempio.
Questo è quello che accade nella realtà, un approccio
omnichannel, phygital ed estremamente esperienziale, che trova il suo punto di equilibrio in un incredibile eco-sistema comunicativo dove coesistono aziende,
brand, consumatori e bisogni.
Ripartiamo da qua,
Filippo