La marca non è solo un nome, un logo e uno slogan. La marca è relazione, è un racconto, sono valori che alcune aziende hanno deciso di trasmettere ai propri consumatori per intraprendere un percorso condiviso di co-creazione di valore.
Le marche — non tutte ovviamente — sono ideologia. Le persone ripongono fiducia in esse, instaurano relazioni di reciproco rispetto, in cui l'azienda non solo vende prodotti, ma vende prodotti che rispettano certi valori in cui il consumatore si ritrova. Ed insieme, in un gioco dove le parti sembrano scambiarsi continuamente, iniziano a raccontare, e raccontarsi attraverso una narrazione che spesso esula da semplice scambio monetario di soldi dietro la produzione e commercializzazione di un prodotto.
Le marche in cui crediamo — sono quello per le quali esisterà un posto nella nostra mente, e nel nostro cuore. Sono le marche che hanno un impatto, con il loro fare, positivo, nei luoghi dove sorgono. Hanno un impatto positivo per la vita dei lavoratori che assumono. Hanno un impatto positivo per le generazioni che verranno.
Queste sono le marche del futuro, ed il loro potere, il potere iconico ed ideologico che riescono ad avere nella nostra mente non ha prezzo.
C'è stato un bellissimo progetto di Kunel Gaur, che ha provato a "semplificare" le marche, spogliandole dai loro colori, dai loro loghi, dalla loro identità, attraverso un processo grafico e creativo che le ha in qualche modo spogliate.