In un interessante articolo su Information Age (
link) si parla del designer Jonatha Ive che ha recentemente lasciato Apple dopo aver lavorato tanti anni a fianco di Steve Jobs
Jonathan Ive and Steve Jobs broke the golden rule: they didn't listen to their customers, but they did understand innovators dilemma Va molto di moda parlare di mercati
people-centrici , approcci al mercato nei quali il consumatore è tutto, decreta con le sue scelte il successo o meno di certi prodotti. Poi ci sono aziende, come Apple — e tante altre — che non producono quello che vuole la gente, ma producono quello che si immagina vorrà volere, in particolare cercano di soddisfare dei bisogni, non semplicemente vendere dei prodotti.
La questione è semplice, soprattuto oggi dove in ogni settore la componente "innovazione" è presente e sta modificando più o meno lentamente (o velocemente) le regole del gioco: le persone non sanno cosa vogliono. Le persone hanno dei bisogni, che è diverso. Spesso una persona acquista un prodotto, limitatamente alla conoscenza che ha dell'offerta e delle caratteristiche tecniche/funzionali/valoriali dei prodotti. Crede che un certo prodotto possa risolvere un suo problema. E non c'è niente di più complicato di trovare lo strumento giusto ed adeguato per soddisfare i propri problemi.
Ma la cosa è più complessa. Le persone non sanno cosa vogliono. Non sanno, oggi, neanche quali soluzioni e quali tecnologie possono migliorare la propria vita, risolvere una parte dei loro problemi domestici o lavorativi, migliorare ed ottimizzare il proprio tempo.
Nonostante il consumatore sia al centro dei pensieri delle aziende, quello che dobbiamo chiederci è quali bisogni hanno le persone. E dietro l'acquisto di un SUV anziché di un auto elettrica, oppure il noleggio di un auto o anziché l'utilizzo dei mezzo pubblici quali bisogni le persone vogliono soddisfare.