Il blog di Marketing Toys

Marketing is about values

«Questo è un mondo molto complicato e non avremo mai la possibilità di convincere le persone a ricordare molto di noi, della nostra azienda. E dobbiamo essere molto chiari (nella nostra comunicazione) su quello che vogliamo dire di noi. Apple è una delle aziende più importanti al mondo, ma anche un brand importante ha bisogno di investimenti e cura se vuole mantenere la sua rilevanza e vitalità.
Non possiamo parlare di tecnicismi, della sola qualità dei componenti [...].
L'industria casearia ci ha messo 20 anni a convincerci che il latte faceva bene, ed era una bugia, ma ci hanno provato comunque.
Ma pensate a Nike, Nike vende scarpe, ti saresti immaginato qualcosa di diverso nella loro pubblicità. Non parlano mai nella loro pubblicità dei loro prodotti, delle suole ad aria, o del perché sono meglio di Reebok. Le loro pubblicità onorano i grandi atleti.
Quando sono tornato ad Apple, abbiamo iniziato a lavorare alla nuova pubblicità e ci siamo chiesti cosa i nostri clienti volessero sapere di Apple.
Quello di cui ci occupiamo non è creare scatole con dei microchip all'interno che permettano alle persone di svolgere il proprio lavoro, anche se questa cosa la facciamo molto bene, meglio di chiunque altro, in alcuni casi.
Il valore di Apple è un altro: noi crediamo davvero che le persone con passione possano cambiare il mondo in meglio


Era fine degli anni '90, quando Steve Jobs decise di lanciare questa campagna pubblicitaria, che in Italia era accompagnata dalla voce di Dario Fo.
Apple non è un esempio da prendere a prescindere. Apple è un esempio da prendere perché ha venduto milioni di prodotti e ha sempre (almeno in passato) raccontato fortemente la propria visione, con lungimiranza ed anticonformismo.

Questo, è quello che manca oggi alle grandi aziende: raccontare la propria visione. Ma non manca semplicemente perché non hanno trovato una brava agenzia che possa aiutare loro a farlo, manca perché la loro visione è prettamente quella di fare profitto ed al consumatore questa cosa non piace.

Non c'è niente di male, nella visione meta-centrica di Mark Zuckerberg, solo che non parla di altro: prodotti, profitti, dati degli utenti, altri profitti, pubblicità, profitti, metaverso, profitti.
Non c'è niente di responsabile in tutto questo ed i mercati lo sanno. I consumatori lo sanno. Meta sta solo cercando di fare più profitti possibili e questo è evidente: né un ideale, né un minimo senso di responsabilità nel costruire un presente ed un futuro veramente a misura di uomo, dove la tecnologia sia veramente utile e porti valore nella vita delle persone.

I mercati sono ormai diventati dei grandi amplificatori: nessuno si chiede se alle persone interessa vivere una realtà immersiva come immaginata da Meta. E lo sapete perché? Perché nessuno la vuole. Tutto qua.

Le persone hanno bisogno di leggere storie, di identificarsi nei valori di dell'azienda, nel credere che acquistando quei prodotti possano davvero cambiare - in parte - le cose.
Il gesto di consumo è un gesto di fiducia: dobbiamo tornare a fidarci della qualità dei prodotti, dobbiamo tornare a fidarci di quello che leggiamo sulle confezioni, e quindi dello story telling e della pubblicità, dobbiamo tornare a fidarci dei valori dell'impresa.
Questo è il senso di fare business oggi e non può, non potrà, essere altrimenti.
Marketing is about values.

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