La tecnologia è uno strumento, utilizzarla per migliorare la vita delle persone è innovazione.
E l’innovazione, il pensiero innovativo, dipende da tanti fattori: dal periodo storico, dalle guerre, dalle condizioni socio, economico, culturali. Dall’ambiente. Dalla fiducia che le persone hanno nel futuro. Dal tasso di natalità e di mortalità. Dal tasso di disoccupazione, di scolarizzazione, di violenza, di rapine.
L’innovazione dipende da tante cose. Un libro è uno strumento, uno scrittore che scrive una poesia è magia.
La quantità di video di persone che raccontano la loro esperienza con i Vision Pro, che si immaginano mercati, opportunità, integrazione con Intelligenza Artificiale è impressionante.
Ancora non ne ho sentiti uno parlare di quanto questa (o altre) tecnologie impatteranno positivamente nella vita delle persone. Ma soprattutto di come impatteranno. Di quali benefici — se ci saranno — porteranno e se questi benefici saranno distribuiti equamente tra la popolazione.
Nel 2024 abbiamo bisogno di questo. Di innovare, ma veramente. Non abbiamo bisogno di nerd. Di non-player character. Abbiamo bisogno di sognatori. Di poeti. Di visionari. Di filosofi.
Persone appassionate di persone. Di presente e di futuro. Non di giocattolini come il Flipper ZERO che ho appena comprato.
Gli inventori ci sono sempre stati, qualcuno osserverà. Che problema c’è se si inventa un Vision Pro o un auto elettrica che da quanto è pesa non è immatricolabile in alcuni paesi oltre ad essere — nel 2024 — mortale per un pedone.
La sapete qual’è la differenza: la differenza è tra strumento e visione. Tra forchetta e sazietà. Tra fare l’amore — e stare a guardare.
Il fatto che qualcosa possa essere — tecnicamente — inventata, costruita, immessa sul mercato, non significa che a qualcuno servirà o che migliorerà la vita delle persone.
La visione.La responsabilità per quello che facciamo e per chi lo facciamo. L’obbligo morale ed imprenditoriale di creare valore, e non solo profitto.
Ci sono temi così imminenti d’affrontare, disuguaglianze di cui farsi carico. Produrre, migliorare la vita delle persone, impattare positivamente, divulgare valori, diffondere consapevolezza, infondere fiducia per il futuro.
Il problema non sono le persone che acquistano un visore come il Vision Pro. Il problema è che non siamo in grado di diffondere valori diversi rispetto al sentirsi cool nel comprare e provare un Vision Pro.
E questa è una cosa gravissima. Perché se non riusciamo a diffondere valori diversi, a diffondere la cultura della salvaguardia della specie, del rispetto dell’ambiente, dell’amore per se stessi, per il prossimo e per il futuro non saremo in grado di fare altro che produrre smartphone e visori. Ed acquistare e vendere smartphone e visori.
È come se ad un certo punto nella storia dell’evoluzione dell’uomo un meccanismo si fosse incantato. Ed è evidente che si è incantato. Si è inceppato.
Io credo che possiamo fare di meglio, molto meglio.