Quattro libri che messi su un tavolo, insieme, sembrano avere ancora più senso.
“Humancracy - imprese straordinarie come le loro persone” parla di persone. Parla di aziende fatte di persone per le persone.
La burocrazia è la struttura sociale più diffusa del pianeta e tocca il settore pubblico quanto le grandi aziende private.
Dopo una ricerca di più di 10 anni, gli autori dimostrano che un nuovo paradigma basato su una struttura decentralizzata, flessibile, snella sta prendendo forma.
“Un mondo senza lavoro - come rispondere alla disoccupazione tecnologica” è uscito circa un anno fa, si immagina un mondo che in parte abbiamo già iniziato a sperimentare, dove minacce (Pandemia) e progressi tecnologici (intelligenza artificiale & co) lo andranno sempre più a caratterizzare.
Un mondo con ancora meno lavoro, grazie (o a causa) del progresso tecnologico potrebbe portare un benessere e una prosperità senza precedenti. Le vere sfide - secondo gli autori - saranno distribuire in modo equo questa prosperità.
“Rallentare - la fine della grande accelerazione e perché è un bene” si basa sui dati: il progresso dell'umanità sta rallentando sin dagli anni settanta, questo significa tassi di natalità e produttività sono scesi durante le ultime generazioni. Siamo incredibilmente più occupati, impegnati anche nel lavoro, ma produciamo e lavoriamo male, viviamo peggio nonostante gli sviluppi tecnologici/informativi accorsi negli ultimi decenni.
Nel suo libro l'autore mostra come la nuova imminente era della decelerazione ci possa regalare la grandissima occasione di stabilizzare l'economia, aumentare l'uguaglianza ed imporre un freno ulteriore ai danni ambientali.
Infine “L'alba di tutto - una nuova storia dell'umanità”, un libro denso, lungo, faticoso.
Gli autori partono dalla fine, dall'immaginarsi come poter scrivere un futuro migliore, diverso.
Ripercorrono la storia recente dell'uomo, troppo spesso caratterizzata da forti disuguaglianze, e lo fanno in una sintesi tanto meticolosa quanto di largo respiro che coniuga i risultati delle ricerche storiche e archeologiche più recenti al contributo di pensatori e studiosi provenienti da culture diverse da quella occidentale come il sociologo David Graeber e l'archeologo David Wengrow.
Buona lettura, Filippo.
“Humancracy - imprese straordinarie come le loro persone” parla di persone. Parla di aziende fatte di persone per le persone.
La burocrazia è la struttura sociale più diffusa del pianeta e tocca il settore pubblico quanto le grandi aziende private.
Dopo una ricerca di più di 10 anni, gli autori dimostrano che un nuovo paradigma basato su una struttura decentralizzata, flessibile, snella sta prendendo forma.
“Un mondo senza lavoro - come rispondere alla disoccupazione tecnologica” è uscito circa un anno fa, si immagina un mondo che in parte abbiamo già iniziato a sperimentare, dove minacce (Pandemia) e progressi tecnologici (intelligenza artificiale & co) lo andranno sempre più a caratterizzare.
Un mondo con ancora meno lavoro, grazie (o a causa) del progresso tecnologico potrebbe portare un benessere e una prosperità senza precedenti. Le vere sfide - secondo gli autori - saranno distribuire in modo equo questa prosperità.
“Rallentare - la fine della grande accelerazione e perché è un bene” si basa sui dati: il progresso dell'umanità sta rallentando sin dagli anni settanta, questo significa tassi di natalità e produttività sono scesi durante le ultime generazioni. Siamo incredibilmente più occupati, impegnati anche nel lavoro, ma produciamo e lavoriamo male, viviamo peggio nonostante gli sviluppi tecnologici/informativi accorsi negli ultimi decenni.
Nel suo libro l'autore mostra come la nuova imminente era della decelerazione ci possa regalare la grandissima occasione di stabilizzare l'economia, aumentare l'uguaglianza ed imporre un freno ulteriore ai danni ambientali.
Infine “L'alba di tutto - una nuova storia dell'umanità”, un libro denso, lungo, faticoso.
Gli autori partono dalla fine, dall'immaginarsi come poter scrivere un futuro migliore, diverso.
Ripercorrono la storia recente dell'uomo, troppo spesso caratterizzata da forti disuguaglianze, e lo fanno in una sintesi tanto meticolosa quanto di largo respiro che coniuga i risultati delle ricerche storiche e archeologiche più recenti al contributo di pensatori e studiosi provenienti da culture diverse da quella occidentale come il sociologo David Graeber e l'archeologo David Wengrow.
Buona lettura, Filippo.
